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Andrea Vannozzi

Inquinamento Indoor

Aggiornamento: 27 mar 2021



Inquinamento indoor

Le risposte al futuro delle costruzioni: focus sulla salubrità

WEBINAR CQ DEL 25 MARZO 2021

SALUTE E INQUINAMENTO

´ Ci sono molte definizioni di salute, ma alla fine, per ciascuno di noi, la salute è uno stato di benessere collegato all’assenza di malattie.

´ Quindi per la maggior parte delle persone alla base del concetto di salute c’è sempre quello di malattia, come di qualcosa che colpisce l’individuo, qualcosa di estraneo che entra e danneggia il corpo e quindi toglie la salute.

´ Ci aspettiamo quindi che qualcuno intervenga, sconfigga gli agenti patogeni e ci ridia la salute. Quindi il nostro compito è solo quello di rivolgerci al Medico. Così pensiamo.

´ Proviamo ad uscire da questo schema mentale. Partiamo dal presupposto che ogni organismo umano abbia in sé la capacità di restare in salute, cioè di tenere lontane le malattie, attraverso dei meccanismi di difesa e di autoregolazione, presenti soprattutto in ogni cellula umana. Ciò è logico, se pensiamo che i primi ritrovamenti dell’uomo sulla terra risalgono a 50000 anni fa e allora non c’erano certo né medici, né medicine, e l’ambiente era più ostile.

´ Nuova definizione di Salute

Salute = Capacità di Compensazione

Fattori di disturbo

´ Capacita di compensazione= tutti quei meccanismi intra ed extracellulari in grado di contrastare gli agenti esterni potenzialmente patogeni.

´ Fattori di disturbo= sono tutti gli agenti potenzialmente patogeni che entrano in contatto con il nostro organismo.



Quindi la Salute dipende dalla relazione del nostro corpo con l’ambiente che ci circonda

• Quando i fattori di disturbo superano la capacità di compensazione dell’individuo compaiono i sintomi della malattia, ma ciò non vuol dire che la cellula, i tessuti e gli organi dell’individuo non fossero già in forte difficoltà, perché impegnati al limite delle capacità a contrastare una somma di fattori di disturbo.

• Quindi succede che se in una situazione di equilibrio precario , subentra un nuovo fattore di disturbo, di qualsiasi natura (chimica, fisica, EM, biologica, stress), il nostro organismo soccombe completamente e compaiono i sintomi della malattia, che possono essere i più disparati.


La malattia collegata all’inquinamento deve essere considerata quindi come la conseguenza di un “effetto orchestra”, cioè è sempre multifattoriale (eccetto ovviamente una intossicazione-avvelenamento-esposizione acuta ad una dose altissima di un agente patogeno).

Ciò rende molto difficile la dimostrazione della correlazione tra la malattia e gli agenti inquinanti e soprattutto rende molto difficile la diagnosi e la cura.


La capacità di compensazione non è uguale per tutti, ma è condizionata a sua volta da Fattori Genetici e dalle modificazioni cellulari indotte proprio a causa dell’ambiente, cioè i Fattori Ambientali.

Ciò giustifica le ampie differenze di reazione tra i vari individui presenti in uno stesso ambiente.

Le donne incinta, i neonati, gli anziani ed i malati cronici sono soggetti più sensibili perché hanno una capacità di compensazione più bassa.


Se consideriamo che l’uomo trascorre la quasi totalità del proprio tempo (90%) all’interno di edifici, possiamo capire che l’attenzione all’inquinamento indoor è di primaria importanza dato che il rischio per la salute dipende dalla concentrazione (quantità per m3) e dall’esposizione (tempo di permanenza nell’ambiente).

All’interno della casa si concentrano sostanze volatili provenienti dall’esterno e tutta una serie di agenti inquinanti le cui fonti sono all’interno degli edifici.

La principale via di contaminazione è l’inalazione. L’assorbimento attraverso la cute può essere importante soprattutto negli addetti ai lavori, che maneggiano materiali edili o componenti dei mobili, anche se si dovrebbero usare sempre le adeguate protezioni. L’impianto idrico, anche se progettato e realizzato a regola d’arte, può essere talvolta fonte di inquinamento, soprattutto per effetto di fissurazioni delle tubazioni o corrosione, che facilitano la contaminazione dell’acqua, e ciò può avvenire soprattutto in abitazioni vecchie ed a seguito di ristrutturazioni particolarmente complicate.

MICROCLIMA

Partendo da quanto esposto prima riguardo l’effetto orchestra, cioè la somma di tanti inquinanti che finisce con superare le capacità di compensazione, diventa fondamentale avere un controllo sul il microclima che si forma all’interno delle case.

I principali fattori che condizionano questo microclima sono l’umidità che dovrebbe essere contenuta tra il 40% ed il 60 % e la temperatura che dovrebbe essere confortevole, in inverno di circa 20°C, un po’ meno nelle camere. Molti materiali edili o usati per l’arredamento rilasciano sostanze volatili in determinate condizioni di temperatura e umidità.

L’elemento più importante da tenere sotto controllo è la ventilazione, cioè il ricambio d’aria proprio per evitare l’accumulo degli inquinanti indoor.

CONSAPEVOLEZZA

Per affrontare un problema il primo passo è la consapevolezza dell’esistenza del problema e delle sue dimensioni.

• Esiste la consapevolezza, nel futuro proprietario della casa, dell’importanza del microclima e dell’inquinamento indoor? Allo stato attuale non sembra ed i ritmi di vita odierni non facilitano l’abitudine al ricambio frequente dell’aria. Quindi la progettazione ed i mezzi che facilitano il ricambio dell’aria sono molto importanti nella prevenzione delle malattie.

• Esiste la consapevolezza, nel medico di famiglia, che la casa può essere fonte di malattia? C’è una consapevolezza, ma troppo vaga. Si sa che l’inquinamento è la sfida del futuro, a tutti i livelli, ma la mancanza di formazione e l’oggettiva difficoltà di diagnosi portano ad un atteggiamento passivo, quasi rassegnato.

• Esiste la consapevolezza nel progettista e nel costruttore? E’ presente l’idea che quella casa sarà abitata da donne incinta, bambini, anziani, malati cronici? I limiti di legge sono lo standard cui uniformarsi o la continua ricerca di materiali e progetti mi spinge verso limiti di emissioni tendenti il più possibile allo 0?

• Esiste la consapevolezza dell’auto esposizione al rischio inquinamento durante i lavori di ristrutturazione o costruzione di edifici. Conosco i materiali che sto rimuovendo? Il loro oggettivo pericolo? Le ditte produttrici mi mettono a disposizione una documentazione sufficientemente ampia? Sto usando correttamente le protezioni?



Sostanze tossiche presenti negli ambienti indoor

Volatile Organic Compounds (VOC)

Solventi: benzolo, toluolo, xylolo; IPA; alcoli; formaldeide e altri

Microbiological VOC (mVOC)

Prodotti del metabolismo di microrganismi (muffe, batteri...) Micotossine, Tossine batteriche.

Pesticidi / Protettivi per il legno / Antimicotici

per esempio pentaclorofenolo (PCP) e altri fenoli, bifenili policlorurati (PCB), lindano: vietato dal 1989. Sostanze subentrate: diclofluanide, tolifluanide

Insetticidi

per esempio piretroidi (Permetrina) Composti organofosforati come alchilfosfati (clorpirifos, parathionetile = E 605, ecc), propoxur ecc.

Inibitori di fiamma

p. es. Esteri dell‘acido fosforico, difeniletere polibromato (PBDE): a vita lunga, bioaccumulabile, ad attività estrogeno-simile

Ammorbidenti

p. es. Ftalati: tra l‘altro attività estrogeno-simile (EDC‘s)

Composti organici contenenti stagno: p.es. Tributilstagno

Resine epossidiche

Isocianati

Metalli pesanti: p.es. Nichel, antimonio, cadmio, cobalto, mercurio ecc.

Sostanze derivanti dal fumo di tabacco: p.es. Nicotina, cadmio, mercurio, arsenico, formaldeide, ecc.

Emissioni da materiali “naturali”:

Sughero (grandi differenze in base al Paese di origine ed alla lavorazione: emissioni microbiche come mVOC, per esempio dovute a muffe e/o batteri, terpeni, formaldeide, insetticidi, pesticidi)

Linoleum (qualità molto variabile a seconda dei componenti, con ammorbidenti, terpeni, emissioni microbiche come mVOC e prodotti di degradazione)

Prodotti in pelle, come divani, salotti. Nei prodotti di conceria troviamo metalli pesanti, come ad esempio il cromo, azo-coloranti, ammorbidenti, insetticidi, solventi, particelle in lattice.

Prodotti per il legno con emissioni, che variano in base al paese d’origine, di protettivi per il legno(pesticidi), formaldeide, terpeni, tutti prodotti che, con una certa frequenza, determinano reazioni di tipo allergico (tipo I e tipo IV).





COME OPERARE DUNQUE?

• Riguardo la salute 2 sono le vie di azione: la prevenzione e la cura.

• Il settore dell’edilizia ha quindi una importante responsabilità soprattutto nella prima azione.

La sindrome dell’edificio malato

• Per quanto riguarda il medico curante e le malattie ambientali, bisogna dire che la diagnosi è estremamente difficile, soprattutto perché, a causa dell’effetto orchestra, la sintomatologia è spesso molto vaga: per esempio cefalea, nervosismo, insonnia, formicolii, intorpidimenti, ansia, stanchezza persistente anche dopo il riposo, dolori vaghi diffusi. Questo contrasta con il normale modo di operare del medico che pone la sua ipotesi diagnostica riconoscendo la possibile malattia proprio dalla specificità dei sintomi.

• Esistono naturalmente anche quadri clinici gravi, di solito determinati da quelle sostanze che definiamo Interferenti endocrini (meglio chiamati Distruttori endocrini), perché agiscono bloccando l’azione di ormoni importantissimi per la crescita, anche intrauterina, per la differenziazione sessuale e la capacità dell’organismo di difendersi dalle malattie infettive e dallo stress, andando a sconvolgere il normale metabolismo. Tutti gli organi ed apparati possono essere coinvolti, ma per quanto riguarda l’inquinamento indoor sono più interessate le alte e le basse vie respiratorie.


Come opera dunque il medico di Medicina Ambientale Clinica?

Per prima cosa è importante porsi delle domande chiave di fronte a tutte le patologie che esulano dalla normale routine:

La sintomatologia del paziente è compatibile con un inquinamento ambientale?

La sintomatologia è iniziata dopo un cambio di abitazione, di mobilio, del luogo di lavoro, con la frequenza di ambienti nuovi (palestre, club ecc.)?

La sintomatologia si manifesta sempre quando il paziente si trova in certi locali o edifici?

La patologia cambia nettamente oppure scompare se il paziente si allontana dai luoghi abituali?

Ci sono quadri clinici analoghi in altre persone che vivono nello stesso ambiente?

In realtà questa ultima domanda, se la risposta è negativa, ne suscita un’altra: è possibile che il paziente sia più suscettibile del resto della famiglia? (variabilità individuale o possibili anomalie genetiche?)

Naturalmente una attenta anamnesi, cioè la raccolta della storia del paziente, arricchita da questionari specifici per alcune malattie, orienta verso gli accertamenti da fare.

Si parte di solito dai Killer che sono più frequentemente in causa: MUFFE, FORMALDEIDE e METALLI PESANTI con delle misurazioni nel paziente, cioè il Biomonitoraggio.

Spesso si parte proprio da quelle sostanze perché possono essere monitorate più facilmente nel paziente, tramite laboratori accessibili, sia come vicinanza logistica, che come facilità di prelievo e costo accessibile.

E’ un fatto comunque che il medico di Medicina Ambientale è sempre alla ricerca di laboratori in grado di fare analisi specifiche.

Se le analisi, direttamente o indirettamente confermano il sospetto diagnostico ci sono delle soluzioni generiche che comunque il medico può somministrare al paziente:

• Allontanamento di tutte le sostanze che scatenano la sintomatologia

• Miglioramento della ventilazione nelle case o negli uffici

• Uso di depuratori ambientali

• Modificazione dell’alimentazione e dell’attività fisica per migliorare la capacità di compensazione.

Il monitoraggio ambientale

• La soluzione vera del problema, sia nella fase preventiva, che in quella curativa, non può prescindere da un monitoraggio ambientale.

oggi è importante per il medico potersi interfacciare con uno specialista della casa, cioè una persona che attraverso una metodologia ed una strumentazione validata, sappia individuare le sorgenti di inquinamento e contemporaneamente proporre le soluzioni specifiche.

E’ importante quindi una collaborazione tra conoscenze diverse.

CONCLUSIONE

• La qualità della vita, a tutte le età è l’obiettivo della società civile.

• Fino ad oggi si è pensato che la cosa più importante fosse vivere il più a lungo possibile ed è sembrato che il compito della Sanità fosse di dare anni alla vita.

• Oggi vediamo situazioni molto pesanti tra gli anziani ed i malati cronici che ci stanno portando a modificare il nostro atteggiamento. È più importante la qualità della vita e quindi il compito di tutti e dare vita agli anni.


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